Marco Polo nel ventunesimo secolo: è ancora possibile "viaggiare" ai giorni nostri?

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Servizio comunicazione istituzionale

16 Ottobre 2024

700 anni fa Marco Polo consegnava alla storia le sue memorie di viaggio. Da allora molto cose sono cambiate e il mondo ha raggiunto una dimensione globale e sovranazionale, tanto da rendere lecito chiedersi che valore abbia questa attività oggi. Il Prof. Claudio Visentin, docente di Cultural History of Tourism presso la Facoltà di comunicazione cultura e società dell'Università della Svizzera italiana (USI), ne ha parlato nel corso della trasmissione radiofonica "Alphaville", andata in onda su Rete Due (RSI).

"Marco Polo è considerato un viaggiatore straordinario e probabilmente sono pochi a poterlo eguagliare, anche nei secoli successivi - ha spiegato il Professor Claudio Visentin -. Tuttavia, il suo viaggio non è stato un unicum. Va infatti contestualizzato in un momento storico di grande apertura, iniziato dopo l'anno Mille, che gli storici definiscono come la prima globalizzazione. Se le vicende di Marco Polo destano così tanto interesse oggi è anche perché si situano all'interno di un momento di grande apertura del mondo". Come spiegato dal Professor Visentin, questa prima fase di globalizzazione comincia con l'impresa straordinaria - ma allo stesso tempo feroce - di Gengis Khan, che conquista l'Asia. L'unificazione del continente asiatico, avvenuta all'insegna della violenza, rende possibili contatti ritenuti impraticabili prima, e che, da quel momento, vengono sviluppati sempre di più.

Il caso del Khan mongolo rappresenta la perfetta esemplificazione di uno degli aspetti ricordati dal Professore dell'USI: spesso il mondo è stato aperto anche grazie a eventi violenti, che hanno permesso di ridurre le distanze tra luoghi diversi del pianeta. "Il viaggio diventa, in questi casi, uno strumento di conoscenza dell'altro e di dialogo. Ti mette alla prova e ti costringe ad avere punti di vista alternativi. A differenza di quanto si vorrebbe spesso credere, si tratta di un fenomeno ruvido e spigoloso. Lo vorremmo più gentile ma non lo è, in quanto costringe al confronto con il diverso".

In conclusione il Professor Visentin ha riflettuto sulla possibilità di viaggiare al giorno d'oggi, ricordando che ci sono tanti Paesi di cui non sappiamo nulla e che sono pieni di esperienze interessanti da offrire: c'è ancora tanto da scoprire. "Il mondo rimane enormemente più vasto di quello che possiamo conoscere ed enormemente interessante. A volte manca il viaggiatore più che il viaggio, a causa di quest'idea nostalgica che l'epoca d'oro del viaggio sia ormai tramontata e pertanto non sia più possibile viaggiare come un tempo, ma non è vero".

La puntata completa di "Alphaville" è disponibile cliccando sul seguente link.